Il 4 settembre 1955 il Museo fu inaugurato, al termine della Cerimonia di consacrazione del Tempio dell’Internato Ignoto.
Quindi la nascita del Museo è strettamente legata a quella del «Tempio del perpetuo suffragio», come inizialmente era denominato il Tempio dell’Internato ignoto, voluto a Padova da don Giovanni Fortin, parroco di Terranegra (una località del Comune), al suo ritorno dal Lager di Dachau, nel quale era stato deportato come prigioniero politico perché aveva prestato soccorso ad alcuni militari britannici ricercati dai nazifascisti dopo la liberazione dell’8 settembre 1943. Un’opera importante, un tempio dedicato ai deportati uccisi nei Lager, frutto della tremenda esperienza di don Fortin che aveva toccato con mano le sofferenze degli Internati, fornendo, da deportato, assistenza spirituale agli altri infelici, e che fu costretto a trasportare la cenere dei forni crematori per concimare le piante del vivaio di Dachau.
Un Tempio, voluto da don Fortin, dedicato alla Pietà e alla Memoria, per non dimenticare i Caduti e non ripetere le tremende esperienze dell’internamento. Un Museo, voluto dall’ANEI, che costituisce un patrimonio unico dei reperti originali provenienti dai Lager, una documentazione ricchissima, frutto delle donazioni degli IMI e dei loro parenti per non disperdere e conservare la Memoria della coraggiosa e dolorosa scelta del NO al nazifascismo. Per ricordare la Resistenza senz’armi degli Internati Militari Italiani.
Ancor prima che il Tempio giungesse al completamento dell’edificazione, il 30 giugno 1951, l’ANEI venne invitata a far parte del Comitato d’onore per le celebrazioni finali della costruzione, celebrazioni che prevedevano il rimpatrio della salma di un Internato ignoto. Al rimpatrio delle salme di internati, già da tempo, l’ANEI si stava dedicando: nel 1952, a Milano, viene portato il primo Internato ignoto, accolto con una solenne cerimonia.
È in previsione della tumulazione a Padova della seconda salma, e delle celebrazioni conseguenti, che nasce l’idea del Museo. L’ANEI, nel giugno 1952, prende contatti con duecento cappellani dei Lager al fine di raccogliere materiale statistico e storico per la formazione di «un nostro Museo nazionale che sarà collocato presso il sarcofago di Padova. L’esecuzione di quest’ultimo è già terminata». È l’ANEI ad offrire il sarcofago. Nello stesso mese, il 15 giugno, nasce la sezione ANEI di Padova – che nell’agosto del 1945 si era costituita come ANIMI – proprio per supportare don Fortin nella realizzazione della sua grande opera e fare da tramite con l’ANEI nazionale.
Il 25 marzo 1953, il «Bollettino ANEI» annuncia che «una Mostra dell’Internamento in Germania sarà allestita in occasione del prossimo Congresso nazionale. I soci e gli amici che hanno materiale utile, come fotografie, cimeli, ricordi, vogliano darcene sollecita comunicazione, con una sommaria descrizione». In realtà, il Tempio non è ancora completato, lo è nella struttura esterna, ma solo il pronao e le due cappelle laterali sono terminate, una delle quali ospiterà l’Internato; mancano il pavimento e gli arredi interni della chiesa, non è possibile prevedere la realizzazione del Museo e si pensa, intanto, ad una mostra, che diventerà itinerante in attesa degli spazi museali. Il 6°Congresso nazionale si tiene a Padova nel settembre del 1953 e il 5 settembre arriva la salma dell’Internato ignoto.
È la Federazione di Padova «mediante un lavoro di organizzazione e di propaganda veramente meraviglioso» che predispone lo svolgersi delle celebrazioni «in onore del nostro Caduto ignoto con la doverosa solennità». Vi è, anche, la partecipazione ufficiale, in forma solenne, delle Forze Armate e sono coinvolti anche i mezzi di comunicazione di massa: stampa, radio e cinema. L’Internato ignoto, prelevato in un cimitero della Germania, giunge da Roma dove era stato deposto temporaneamente presso l’Altare della Patria. Una grande folla, di autorità e popolo, lo accoglie alla stazione ferroviaria e accompagna la salma fino al Tempio di Terranegra, attraversando la città.
«Le ore vissute a Padova, nel pomeriggio del 5 settembre e nella mattinata del 6, dalla popolazione, dalle Autorità e da migliaia di Ex Internati, sono state la più imponente attestazione di omaggio e di gloria tributata, nell’Internato Ignoto, ai nostri Morti in Germania».
Tuttavia, non è ancora possibile inaugurare il Tempio ed il Museo, bisogna attendere la fine dei lavori di costruzione, e soltanto nel 1955 si procederà alla prima inaugurazione, perché ve ne saranno altre, dato che la struttura si espanderà nel tempo fino a giungere alle dimensioni attuali.
Il 4 settembre del 1955 il Museo storico dell’internamento è inaugurato al termine della Cerimonia di consacrazione del Tempio, ora denominato «dell’Internato ignoto». Il Museo è aperto tutti i giorni e suddiviso in quattro piccole sale accessibili dall’interno della chiesa.
La seconda inaugurazione avviene il 19 settembre 1965 nel quadro delle celebrazioni del ventennale della Liberazione. Si attuano un primo rinnovamento e una riorganizzazione del Museo, articolato, ora, in due parti: una dedicata agli internati militari; l’altra ai deportati politici e razziali, ma si tratta di un primo nucleo, manca diverso materiale che deve ancora essere donato e quello che, in gran parte, costituisce la Mostra itinerante che continua ad esserci e a girare per l’Italia.
Tutti i soci sono invitati ad inviare il materiale alla Federazione ANEI di Padova.
Terza inaugurazione il 9 giugno 1968, al termine dei lavori di ammodernamento del Museo, ora esterno ma adiacente alla chiesa, che viene benedetto e inaugurato dal cardinale Josef Beran, arcivescovo di Praga, compagno di prigionia di don Fortin nel Lager di Dachau. Si realizza il sacrario con urne contenenti terra e ceneri di quattro KZ della Germania occidentale. Il materiale documentario, gli oggetti e le fotografie subiscono un forte incremento per merito delle donazioni pervenute dalle sezioni ANEI d’Italia, e arrivano “Radio Caterina”, grazie ad Aldo Angiolillo, uno dei costruttori, e l’originale dattiloscritto di Wietzendorf, con gli allegati inediti, del colonnello Pietro Testa, grazie alla donazione della signora Dora Sessich Testa.
Il 23 settembre 1973, in occasione del trentesimo anniversario dell’8 settembre 1943, il Museo viene visitato dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone, dal Presidente del Consiglio Mariano Rumor, e dai Vicepresidenti di Camera e Senato, Roberto Lucifredi (ex internato) e Francesco Albertini (ex deportato). Il raduno di circa 1500 ex internati e familiari è organizzato, come sempre, dalla Federazione di Padova.
Il 26 settembre 1993, anche il Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, visita il Museo in ulteriore fase di ampliamento e ristrutturazione. Sarà il Presidente Scalfaro a conferire all’Internato ignoto la Medaglia d’oro al Valor Militare alla memoria, il 19 novembre 1997.
Il 19 dicembre 1994, la Parrocchia di San Gaetano Thiene, di Terranegra, proprietaria dei locali del Museo storico dell’Internamento, concede l’uso degli stessi al Comune di Padova e il 27 giugno 1995 è firmata la convenzione tra il Comune e la Parrocchia, con la collaborazione della Federazione di Padova.
1998, il Museo viene completamente rinnovato nella prima sala con la sostituzione e l’aggiunta di molte foto nei pannelli illustrativi. Lino Monchieri, consigliere nazionale, di Brescia, realizza un opuscolo per illustrare il percorso storico.
19 maggio 1998, la Regione Veneto riconosce il Museo di «interesse locale».
30 settembre 2001, inaugurazione della sala polivalente realizzata dal Comune di Padova.
31maggio 2005, Il Tempio e il Museo sono equiparati dallo Stato ai Cimiteri di guerra (legge 31-5-2005 n°48); il Museo per quanto riguarda il sacrario.
20 settembre 2006, il Comune di Padova affida la gestione del Museo alla Federazione ANEI di Padova espressione dell’ANEI nazionale, «preso atto della proposta presentata dall’ANEI attraverso il suo presidente nazionale di assumere la gestione del Museo attraverso i membri della sezione provinciale padovana, tenuto conto del fatto che essa è proprietaria dei cimeli ivi esposti; ritenuto di accogliere la proposta dell’ANEI, in quanto Associazione naturalmente idonea a condurre la gestione del Museo nel rispetto delle sue finalità; ritenuta l’opportunità di disciplinare i rapporti tra Comune di Padova e ANEI mediante una convenzione, di durata triennale e rinnovabile, che preveda l’erogazione del contributo economico annuo dello stesso ammontare di quello già erogato alla Parrocchia: delibera di approvare l’affidamento della gestione del Museo storico dell’Internamento da parte del Comune di Padova all’Associazione Nazionale ANEI, che vi provvederà attraverso i membri della sua Sezione provinciale di Padova».
26-9-2006, il Comune di Padova fornisce, e colloca nel cortile interno al Museo, un vagone ferroviario del 1945 per trasporto merci e bestiame, identico a quelli utilizzati per la deportazione.
Novembre 2007, la fondazione Cassa di Risparmio di PD e RO finanzia il nuovo locale della direzione e della biblioteca.
2014, ristrutturazione della sala conferenze, grazie al socio Lunardon, alla Fondazione Cassa di Risparmio e al Fondo italo-tedesco per il Futuro.
La disposizione e l’arredo attuali, frutto di un completo rinnovamento, sono stati realizzati grazie ai contributi del Ministero della Difesa, del Fondo Italo tedesco per il Futuro e all’interessamento dei due precedenti curatori, Osvaldo Carraro e Vittorio Pierbon e dell’ex presidente della Federazione di Padova, Maurizio Lenzi, con la collaborazione dei volontari della Federazione. Le didascalie dei pannelli e il percorso storico sono opera del vicepresidente nazionale Gastone Gal.
Il Museo storico dell’internamento è il gioiello dell’ANEI ed è patrimonio di tutte le sezioni dell’Associazione, ma è ai soci volontari della Federazione di Padova (unica a mantenere la denominazione «Federazione» per l’ importanza storica) che si deve la sua continuità dal 1955 ed è grazie a loro – che accolgono gli studenti di scuole di tutta Italia e i visitatori sempre più numerosi, svelando un’importante ed attuale pagina di storia; che organizzano presentazioni di libri; che ordinano e catalogano un’importante biblioteca; che mantengono in efficienza la struttura museale, continuamente arricchita da nuove donazioni – se l’ANEI può vantare di averne cura e di permettere la fruizione di questa insuperabile testimonianza del tremendo, ma coraggioso, vissuto nei Lager dei nostri IMI.
Donazioni
Il Museo dell’Internamento vuole tramandare alle future generazioni la dolorosa vicenda degli I.M.I. nei Campi di prigionia tedeschi. Per questo si avvale anche di fotografie, cimeli, uniformi, documenti, diari ecc. appartenuti a chi è stato prigioniero nei Lager.
Se a casa avete del materiale appartenuto a Vostri familiari, che possa essere ricondotto al fenomeno concentrazionario, Vi chiediamo di condividerlo con chi visita il Museo per aiutarci a far conoscere quel triste periodo.
Video di presentazione
Contributi del Comune di Padova
In ottemperanza a quanto disposto dalla Legge n° 124/2017 e seguenti, si comunica che la Federazione A.N.E.I. di Padova, a seguito della convenzione triennale firmata il i 13 maggio 2019 fra l’A.N.E.I. e il Comune di Padova nel 2019 ha percepito dal Comune di Padova un contributo pari a € 12.000,00 (Euro dodicimila) per la gestione del Museo Nazionale dell’Internamento.
In ottemperanza a quanto disposto dalla Legge n° 124/2017 e seguenti, si comunica che la Federazione A.N.E.I. di Padova, a seguito della convenzione triennale firmata il i 13 maggio 2019 fra l’A.N.E.I. e il Comune di Padova nel 2020 ha percepito dal Comune di Padova un contributo pari a € 12.000,00 (Euro dodicimila) per la gestione del Museo Nazionale dell’Internamento.
In ottemperanza a quanto disposto dalla Legge n° 124/2017 e seguenti, si comunica che la Federazione A.N.E.I. di Padova, a seguito della convenzione triennale firmata il i 13 maggio 2019 fra l’A.N.E.I. e il Comune di Padova nel 2021 ha percepito dal Comune di Padova un contributo pari a € 12.000,00 (Euro dodicimila) per la gestione del Museo Nazionale dell’Internamento.
In ottemperanza a quanto disposto dalla Legge n°124/20/2017 e seguenti, si comunica che la Federazione A.N.E.I. di Padova a seguito del Disciplinare triennale 2022/2024 firmato il 3 agosto 2022, fra l’A.N.E.I. e Comune di Padova, nel 2022 ha percepito dal Comune un contributo pari a € 12.000,00 (Euro dodicimila) per la gestione del Museo Nazionale dell’Internamento.
In ottemperanza a quanto disposto dalla Legge n°124/20/2017 e seguenti, si comunica che la Federazione A.N.E.I. di Padova a seguito del Disciplinare triennale 2022/2024 firmato il 3 agosto 2022, fra l’A.N.E.I. e Comune di Padova, nel 2023 ha percepito dal Comune un contributo pari a € 11.818,70 (Euro undicimilaottocentodiciotto e 70 centesimi) per la gestione del Museo Nazionale dell’Internamento.
In ottemperanza a quanto disposto dalla Legge n°124/20/2017 e seguenti, si comunica che la Federazione A.N.E.I. di Padova a seguito del Disciplinare triennale 2022/2024 firmato il 3 agosto 2022, fra l’A.N.E.I. e Comune di Padova, nel 2024 ha percepito dal Comune un contributo pari a 12.000,00 (Euro dodicimila) per la gestione del Museo Nazionale dell’Internamento.
Per informazioni
Museo Nazionale dell’Internamento
Viale dell’Internato Ignoto, 24 – 35128 Padova (PD)
tel. 049 8033041
e-mail: info@aneipadova.it